Il fondo Apollo replica alle accuse
del cda di Carige di aver provato a scalare l'istituto
prosciugandone la liquidità. In una nota dove definisce le
iniziative giudiziali avviate dal cda "temerarie" spiega come
"Banca Carige discuteva già dal 2014, quindi da ben prima della
vendita ad Apollo delle compagnie assicurative, della necessità
di Carige Vita (ora Amissima Vita) di investire la liquidità
giacente sui conti di Banca Carige entro la fine del 2015, per
motivi legati all'entrata in vigore della normativa Solvency II
a partire dal 1° gennaio 2016". La norma infatti avrebbe
richiesto dei requisiti patrimoniali che "rendevano
inconciliabile il mantenimento di liquidità presso una banca
(Banca Carige) il cui basso rating avrebbe comportato un
assorbimento di capitale pari al 100%". Amissima Vita, "come è
agevolmente rilevabile dagli estratti conto in possesso della
Banca, non ha spostato tale liquidità presso altri istituti di
credito, ma ha l'ha investita in azioni, titoli di stato e
obbligazioni".
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