"Senza ascoltare i lavoratori e senza alcun percorso partecipato, la maggioranza approva l' ennesimo decreto vergogna che cambia i nomi agli enti, aggiungendo costi e poltrone e tagliando servizi, diritti e personale". Lo afferma Marco De Ferrari, portavoce del MoVimento 5 Stelle, intervenendo in Consiglio regionale sul Ddl 107 che introduce l'Agenzia regionale per il Lavoro, la Formazione e l'Accreditamento (Alfa), al posto dell'attuale Arsel.
"Siamo di fronte all'ennesima truffa semantica da parte di Toti e Cavo, che si limitano a giocare coi nomi, senza risolvere nessuno dei cronici problemi che affliggono il mondo della formazione e dello studio in Liguria e in Italia - afferma De Ferrari -. In un paese al primo posto come tassazione universitaria (oltre l'88% degli studenti paganti) e all'ultimo per numero di laureati (il 23,9% contro una media europea del 37,9%), Toti compie la solita operazione di maquillage con cui si sovrappone all'attuale management un'ulteriore figura di Direttore generale, affiancata da un Direttore d'Area, facendo lievitare poltrone e costi, a fronte di una contrazione di servizi erogati e del personale. E neppure riesce a garantire l'aumento dei posti letto per studenti, che restano invariati". Il portavoce pentastellato pone anche l'accento sui 58 lavoratori di precari (circa il 20%) che da anni attendono di essere stabilizzati. "Parliamo di 58 lavoratori e altrettante famiglie, che non hanno certo bisogno di slogan ma di un vero percorso di stabilizzazione e la garanzia di un turn over di cui nel decreto non c'è traccia. Insomma - conclude De Ferrari - cambiano i nomi, ma non cambia la sostanza: aumentano i costi, diminuiscono i servizi e a rimetterci, come sempre, saranno studenti e cittadini".
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