"Il 2016 non è stato un buon anno
nei rapporti con la politica centrale. Quando ero presidente di
Ucina, due anni fa, il focus sul comparto nautico era molto più
forte con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni. Negli
ultimi mesi questo focus si è spento": lo ha detto l'ex
presidente di Ucina Massimo Perotti intervenuto al convegno di
apertura della 56ma edizione del Salone nautico, in sostituzione
della Presidente Carla Demaria, impossibilitata a partecipare a
causa di un contrattempo durante il suo viaggio di ritorno dagli
Stati Uniti.
Perotti ha citato in particolare i ritardi nell'attuazione
Delega al Governo per la riforma del codice della nautica da
diporto, "ferma dal 2012", e la realizzazione del registro
telematico delle imbarcazioni (un sistema analogo al Pra per le
automobili). "Nella nautica - ha aggiunto Perotti - l'Italia è
il secondo produttore mondiale dopo gli Stati Uniti. Abbiamo
bisogno di una vetrina importante, e che venga riconosciuto il
ruolo di Ucina i cui soci oggi accolgono la ripresa ma c'erano
anche quando mordeva la crisi. Questo salone ha sostenuto la
nautica e ha bisogno di un grande riconoscimento".
"Se non siamo uniti non è nostra la responsabilità, abbiamo
fatto di tutto per restare uniti" ha poi detto riferendosi alla
uscita da Ucina di grandi marchi. A Perotti ha risposto il
ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, intervenuto, in
rappresentanza del Governo: "Le radici sono forti, sul Salone il
riconoscimento c'è. Il Presidente del Consiglio non c'è perchè è
all'estero. Ma è giusta la richiesta di un riconoscimento anche
formale e la girerò al ministero competente".
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