Tirreno Power ha avviato oggi la procedura di mobilità per 186 lavoratori. "La chiusura dei gruppi a carbone di Vado Ligure e la situazione di crisi del mercato energetico hanno reso necessaria la riduzione del personale prevista dal piano industriale, asseverato e omologato dal tribunale di Roma nel novembre 2015 dopo una trattativa con le banche. L'approvazione del piano, presentato a istituzioni e parti sociali, ha consentito la continuità aziendale assicurando il lavoro a 196 persone e all'indotto", scrive la società. La chiusura dei gruppi di Vado è stata disposta dal tribunale di Savona l'11 marzo 2014 per il mancato rispetto delle norme ambientali, ciò ha aggravato la crisi finanziaria. Sulla centrale di Vado indaga la procura per un numero di morti sospette e per malattie respiratorie. La mobilità interessa un centinaio di lavoratori proprio della centrale di Vado, dopo anni di cassa integrazione, mentre gli altri riguardano le centrali di Civitavecchia, Napoli e gli uffici di Roma.
"Tirreno Power conferma la massima disponibilità a proseguire con spirito costruttivo il dialogo con Governo e sindacati per trovare soluzioni che contengano il più possibile l'impatto sociale e ripone la massima fiducia nel tavolo tecnico che sarà convocato dal ministero dello Sviluppo economico nel mese in corso". Confermato anche l'impegno "nel promuovere la reindustrializzazione del sito di Vado Ligure con l'obiettivo di creare le condizioni per nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali che contribuiscano alla crescita del territorio, con il sostegno delle istituzioni locali e nazionali".
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