"Chiediamo di riconvocare il tavolo
nazionale anche perché la materia energetica con la riforma
costituzionale è passata dalla competenza dalle Regioni a quella
dello Stato: sarà il Governo a dover fare un piano energetico
indicando se e come produrremo ancora energia in Liguria". Lo ha
detto l'assessore regionale allo sviluppo economico Edoardo Rixi
che insieme al presidente Giovanni Toti e all'assessore Gianni
Berrino ha incontrato i lavoratori di Tirreno Power che questa
mattina hanno protestato con fischietti e cartelli davanti alla
sede del consiglio regionale in via Fieschi.
"E' importante la nomina del nuovo ministro Calenda - ha
aggiunto Rixi - a cui chiediamo un incontro sul quale porre una
vertenza importante come quella di Tirreno Power. L'azienda ha
bisogno di avere certezze sulle previsioni future della
produzione energetica in questa regione e purtroppo chi ne fa le
spese in questo momento sono i lavoratori che vivono
nell'incertezza". Per l'assessore allo Sviluppo economico della
Liguria il problema principale "resta la titubanza dei nuovi
azionisti di Tirreno Power sul nuovo piano industriale,
incertezza dovuta a una riforma costituzionale che priva
sostanzialmente la Regione di competenze in materia energetica,
oltre a una vicenda giudiziaria legata a un'inchiesta e a un
sequestro degli impianti produttivi". Molto preoccupati i
sindacati visto che senza un piano industriale in tempi brevi
c'è lo spettro dei licenziamenti: "Una ipotesi da scongiurare ad
ogni costo - ha detto il segretario provinciale della Cgil
Giulia Stella - perché il territorio savonese non può
permettersi di perdere altri posti di lavoro. Ora l'azienda deve
dirci cosa vuole fare e dare risposte chiare. La questione di
Tirreno Power deve essere portata in tutte le sedi possibili".
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