"Non abbiamo preso parte a Genova
alle manifestazioni per il terzo anniversario della tragedia
della Torre Piloti dove è morto nostro figlio Gianni perché ci
sentiamo usati e traditi dallo Stato e dalle sue istituzioni".
Lo ha detto Flavio Iacoviello, padre di Gianni, uno dei nove
militari morti il 7 maggio 2013 a Molo Giano. La famiglia
Iacoviello oggi è stata l'unica assente senza preavviso alle
celebrazioni per il terzo anniversario della tragedia avvenuta
in porto e provocata dalla Jolly Nero della compagnia Messina.
Assenti anche i familiari di Michele Robazza, che però avevano
annunciato pubblicamente che non avrebbero preso parte alle
celebrazioni con una lettera aperta in cui spiegavano di
sentirsi offesi dal fatto che la ricorrenza l'anno scorso era
stata posticipata e quest'anno anticipata "come una sagra
paesana o un compleanno".
Flavio Iacoviello, che vive a Carrara, assistito
dall'avvocato genovese Rinaldo Romanelli, invece, sottolinea che
lo Stato "fa quello che vuole e non mantiene le promesse",
facendo riferimento alla promessa di concedere la medaglia d'oro
in memoria ai caduti della Torre. "Come se non bastasse lo Stato
- ha detto ancora -, nel costituirsi parte civile fra i
risarcimenti ha chiesto anche il rimborso delle spese sostenute
per noi familiari nei giorni seguenti alla tragedia, dai pranzi
ai salatini, e le indennità previste dalle normative per tutte
le vittime del dovere, di fatto provocando il blocco dei
risarcimenti avviati dalla compagnia Messina e danneggiando noi
familiari delle vittime, insomma: oltre il danno, la beffa".
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