"Credo che si consumerà una lenta
agonia però alla fine penso che l'anno prossimo la città di
Genova reagirà esattamente come ha reagito la Liguria un anno
fa, cioè chiedendo davvero un cambiamento importante". Lo ha
detto il governatore della Liguria Giovanni Toti rispondendo a
una domanda sull'amministrazione Doria a margine del Consiglio
Regionale.
"Questa città non ha mai superato la fine dell'industria di
Stato - ha aggiunto Toti -, ha fatto della spesa pubblica un
ammortizzatore sociale ormai insostenibile per la casse di
qualsiasi ente pubblico, non ha saputo seguire le più avanzate
città del Mediterraneo come Barcellona, Valencia e Marsiglia in
un percorso di sviluppo basato sulla competitività, sul
terziario, sul turismo, sulla deregolamentazione, sul merito
sociale".
"Se oggi Genova è una città che ha alcuni dati positivi,
quasi esogeni rispetto all'attività politica, perchè i turisti
crescono e la situazione internazionale aiuta, mancano però
politiche di lungo respiro che spaziano in tutti i campi delle
competenze comunali" ha aggiunto il governatore della Liguria.
Per Toti Genova "non ha nessun progetto in campo che dia un
minimo di speranza a questa città e quindi è evidente che una
coalizione che non ha saputo produrre nè un progetto nè una
politica coerente oggi annaspi nelle sue contraddizioni
interne". "Viviamo l'agonia di un modello che ha fallito in
regione, e gli elettori lo hanno dimostrato a maggio scorso, e
sta finendo anche nella città, dove con chiunque tu parli la
voglia di novità di schemi nuovi e di prospettive è palpabile.
La si vede anche nello sfaldamento della maggioranza politica
del sindaco che via via perde pezzi man mano che ci si rende
conto della incapacità di proporre un cambiamento".
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