I dirigenti della Switch e quelli di
Amiu raccoglievano i rifiuti ingombranti o pericolosi,
spacciandoli per bonifiche sul territorio e per le strade di
Genova, da molti dei posti più noti della città, ottenendo così
secondo i magistrati genovesi "un ingiusto vantaggio" perché
riscuotevano l'addendum previsto pe rle bonifiche.
Nella sua ordinanza di custodia cautelare il gip Roberta
Bossi elenca i principali siti e ne indica anche il quantitativo
di materiale ritirato. Si va dal Distav dell'Università di
Genova all'Hospice Gigi Ghirotti, dal centro balneare della
polizia di Stato alle Terme di Genova. E ancora, la caserma
della polizia Ilardi di Sturla, lo stadio comunale Luigi
Ferraris, la Spim (società per il patrimonio immobiliare del
comune di Genova), l'istituto scolastico Fermi, il Salone
Nautico.
Per ottenere i soldi, la maggior parte delle volte veniva
gonfiato il peso effettivo del materiale ritirato e i rifiuti
venivano classificati come materiale ingombrante proveniente
dalla raccolta sul territorio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA