La fusione tra Stabile di Genova e
Archivolto potrebbe essere la strada per far ritornare il
capoluogo ligure tra le sedi di teatri di interesse nazionale.
Ad anticiparlo, a margine dell'incontro di auguri con
l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, l'assessore
alla Cultura della Regione Liguria, Ilaria Cavo. "Non ci
illudiamo, non ci sono ripensamenti immediati sulla
classificazione dei teatri - spiega Cavo - ma dalle riunioni
fatte abbiamo capito che una delle possibilità per il
riconoscimento di teatro nazionale allo stabile può essere
quello della fusione con l'Archivolto". Una strada che
porterebbe a un aumento dei numeri di spettatori ma anche delle
tipologie di spettacolo, con due realtà distinte che si
unirebbero. "Questo è un progetto percorribile che potrebbe
convincere il Ministero ma credo che non sia possibile,
comunque, prima di due anni - sottolinea Cavo - credo sia giusto
andare a vedere come viene recepito". Da parte dell'assessore
alla cultura della Regione, però, arrivano anche alcuni paletti
ben precisi. "I debiti che ha, in questo momento l'Archivolto
non possono andare a pesare sul nuovo soggetto che scaturirebbe
da questa fusione - conclude Cavo - ma questa credo sia l'unica
condizione pregiudiziale da mettere".
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