"Francamente non è chiaro a chi si
riferisca il presidente dell'Autorità Portuale di Genova Luigi
Merlo quando punta il dito contro le mobilitazioni a scoppio
ritardato relativamente al declassamento dell'aeroporto di
Genova. Avrebbe fatto maggior chiarezza il dottor Merlo se
avesse puntato il dito verso chi, per dieci anni, ha governato
questa regione e questa città e verso quel Governo a cui la
decisione del declassamento è imputabile direttamente. Soggetti
che sono espressione della parte politica a cui mi risulta lui
stesso appartenga". Così il presidente della Regione Liguria
Giovanni Toti risponde a Merlo che era intervenuto sulla
decisione del Consiglio dei ministri di non ritenere Genova una
scalo strategico.
"Per quanto ci riguarda - ribadisce Toti - fin dal primo
giorno in cui abbiamo messo piede nella sede della Regione
Liguria, abbiamo combattuto perché questo declassamento non
avvenisse. A questo punto, come per molte altre cose, toccherà
ora alla nostra amministrazione cercare di porre rimedio a
decisioni non prese o prese in modo sbagliato. Non credo che
qualcuno possa lavarsi la coscienza auspicando o peggio bandendo
nuovi inutili gare per la privatizzazione, destinate a non
concludere nulla, come troppo spesso accaduto in questa
regione". "Occorrono decisioni serie - continua ancora Toti - e
strategie serie, la ricerca reale e non solo proforma, di soci
strategici, competenti con i quali lavorare e rilanciare
l'aeroporto. A questo ci dedicheremo nell'immediato futuro senza
cercare, come per troppo tempo fatto dai nostri predecessori,
facili scorciatoie, inutili per risolvere il problema e utili
solo a nascondere le proprie responsabilità".
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