Un busto in terracotta, realizzato
dallo scultore-orafo Francesco Capotosti che riproduce le più
probabili fattezze di Giulia Farnese, una delle figure più
importanti del rinascimento italiano, è stato presentato oggi
pomeriggio a Capodimonte, in provincia di Viterbo.
Giulia la bella, cosi era chiamata, visse nel viterbese alla
fine del 1500. Dopo la morte di suo marito Orsino Orsini, nel
1500 divenne la signora di Carbognano, dopo regnò per 20 anni.
Ma pur essendo stata una figura importantissima dell'epoca, non
esistono immagini certe del suo volto. Un mistero durato più di
500 anni e che oggi forse è stato risolto. Infatti, lo scultore
facendo una serie di comparazioni antropometriche, basate sui
ritratti della Farnese realizzati da vari pittori dell'epoca,
ha ricostruito il volto più probabile della preferita di papa
Borgia Alessandro VI.
Il busto è stato svelato alle 17 nelle Scuderie Farnese, di
Capodimonte, durante una manifestazione satellite dei
festeggiamenti per il 5 centenario della morte della Farnese.
Presenti in sala Il sindaco di Capodimonte Mario Fani e la
scrittrice Roberta Mezzabarba, autrice del libro Iulia Farnesia,
incentrato sulla vita della nobildonna.
"Nel corso della storia dell'arte molti artisti hanno
rappresentato Giulia. - ha spiegato Capotosti - Io con metodo
scientifico e artistico ho comparato i dati antropometrici del
volto di questi probabili ritratti, e da questo ho estrapolato
questa immagine che secondo me è il volto più probabile di
Giulia Farnese. In più - ha concluso l'artista - ho creato dei
gioielli che adornano la terracotta, immaginando che la stessa
Giulia fosse venuta da me per commissionarmi un set orafo." Tra
i gioielli creati da Capotosti, spicca la figura dell'unicorno,
l'animale mitico che secondo la leggenda era amato da Giulia
Farnese, tanto da essere costantemente presente in moltissimi
quadri dell'epoca che ritraggono la sua presunta immagine.
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