"Durante tutto il periodo del Covid
non ho avuto mai voglia di scrivere canzoni: ci vogliono
stimoli, incontrare persone, leggere. Ora comincia ad arrivare
qualcosa e un paio di cose le ho già fatte, ma vorrei creare
qualcosa di mastodontico. Vorrei fare un disco con almeno 40
canzoni: 15-20 sono di altri cantanti che mi piacciono, anche
sconosciuti: Renoir di De Gregori, E vene 'o sole' di Modugno,
Almeno tu nell'universo, Tutt'al più di Patti Pravo. Poi ci
metto dentro 8 inediti e altre canzoni, arrivando a 40". Lo ha
raccontato Roberto Vecchioni alla platea intervenuta per il
secondo congresso della Uil Scuola.
"La notte prima di andare in pensione - ha detto anche - ero
ferito, non è nulla l'università rispetto al liceo, il liceo è
umanità, i ragazzi sono uno diverso dall'altro. Il liceo è una
avventura continua, quando insegnavo mi dicevo 'domani vado a
scuola', e lo pensavo con un senso di gioia. E pensavo a cosa
avrei detto e a cosa avrei fatto. non ero un insegnante
'comodo', con me bisognava studiare. Allora, quel mio ultimo
giorno di insegnamento al liceo, ricordo che andai con la
chitarra a scuola e poi sono arrivati da tutte le classi, è
stato un giorno bellissimo ed è nata "Sogna ragazzo sogna". Mi è
dispiaciuto che, essendo io un uomo, è venuta una canzone
maschile, invece doveva comprendere anche le ragazze, ma loro me
lo hanno perdonato. Avevo studentesse intelligenti: sono molto
più avanti, mai avuta una classe in cui il primo della classe
fosse un maschio, i ragazzi sono più difficili, anche
nell'eloquio. Poi arriva la vita, che è maschilista, e sono
cavoli".
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