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Domiziano imperatore, il prestigio e la damnatio memoriae

Domiziano imperatore, il prestigio e la damnatio memoriae

Ai Musei Capitolini la figura di principe e tiranno in 15 sale

ROMA, 12 luglio 2022, 15:16

Redazione ANSA

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L'esaltazione della gens Flavia e l'intensa attività edilizia, dentro e fuori Roma, lo sfarzo ma anche la devozione agli dei, accanto all'attenzione alla buona amministrazione e al rapporto con l'esercito e con il popolo: cerca di restituire la profondità e le sfumature di una figura non pienamente compresa dalla storia la mostra "Domiziano imperatore. Odio e amore", aperta al pubblico dal 13 luglio e allestita a Villa Caffarelli, la nuova sede espositiva dei Musei Capitolini. In programma fino al 29 gennaio 2023, l'esposizione è frutto di un importante accordo internazionale tra la Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali e il Rijksmuseum van Oudheden di Leiden, dove dal dal 17 dicembre 2021 al 22 maggio 2022 si è svolta "God on Earth. Emperor Domitian". Riprendendo quella mostra, ma stravolgendone l'impianto del racconto, il progetto capitolino - curato da Claudio Parisi Presicce, Maria Paola Del Moro e Massimiliano Munzi - torna sul personaggio di Domiziano per restituirne un'immagine più equilibrata, diversa da quella basata su fonti storiche e letterarie a lui avverse, ossia quella di un imperatore che non pretese e non incoraggiò la formula autocratica "dominus et deus", ma che seppe dare un'impronta significativa alla città di Roma. In un percorso articolato in 15 sale, le circa 100 opere provenienti da alcuni dei più importanti musei internazionali e italiani (58 in arrivo dalla mostra di Leiden e 36 aggiunte per l'edizione romana), tra statue e mosaici, armi e monete, cammei, frammenti di affreschi, edicole funerarie, altorilievi ed elementi architettonici costruiscono un racconto di ampio respiro, che chiarisce le fasi dell'esistenza di Domiziano, dalla nascita al matrimonio, dalla perdita dell'unico figlio alla congiura in cui fu ucciso, fino al decreto senatorio di damnatio memoriae, la cui applicazione non fu comunque eseguita con effettiva sistematicità.
   

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