Igli Tare nella sua vita da ds della
Lazio da ormai un decennio ha messo a segno tanti colpi (Keita,
Klose, Felipe Anderson, Biglia, de Vrij, per citarne alcuni) ma
quello di Milinkovic-Savic è forse il fiore all'occhiello e in
un'intervista a Sky lo ricorda: "Gli sarò sempre grato, ci sono
pochi giocatori che fanno una cosa del genere", spiega il ds
biancoceleste ripercorrendo i suoi difficili inizi. "Ho lasciato
l'Albania a piedi, da solo, senza documenti per andare in
Germania, non me ne vergogno", spiega Tare che dice che Lotito
"è stato un pazzo a puntare su di me come ds". Tare pur "avendo
ricevuto offerte, anche da grandi società europee e italiane" ha
deciso di restare "Ha scelto il cuore") anche se, racconta, "ci
sono stati tempi in cui ho pensato di andare via. Quando io e la
mia famiglia abbiamo ricevuto minacce di morte, cose che non si
possono raccontare. Un momento davvero brutto, un'esperienza
molto negativa in cui è morta una parte dell'idea di calcio che
mi aveva fin lì accompagnato".
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