"Ci accorgiamo che, con la proposta
di modifica dello statuto di Roma Capitale, con un vergognoso
colpo di mano, vengono eliminate le parole chiave per la
rappresentanza di genere e la parità di entrambi i sessi nelle
giunte capitolina e municipali. Il comma 3 dell'art. 25 e il
comma 21 dell'art. 27 attualmente in vigore, infatti, recitano
che fra i nominati deve essere garantita 'la presenza, di norma
in pari numero, di entrambi i sessi'. Un atto per di più
illegittimo dato che, con questa modifica, si superano le norme
del Tuel, il Testo Unico degli Enti Locali". Lo annunciano le
consigliere del Pd in Campidoglio. "Noi su questo daremo
battaglia perché le faticose conquiste di questi anni in termini
di rappresentanza non possono essere spazzate via da chi agisce
senza conoscere le norme o, e sarebbe davvero più grave,
seguendo un disegno. Ci aspettiamo che la prima sindaca donna di
questa città richiami la sua maggioranza a ben più miti
consigli", concludono.
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