Avrebbero fatto favori a un detenuto
in cambio della promessa di denaro i due assistenti capo della
polizia penitenziaria arrestati dalla Squadra Mobile di Roma e
il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria.
Gli episodi sono avvenuti all'interno del carcere romano di
Rebibbia. Dall' indagine, durata oltre un anno, sarebbero emersi
"significativi elementi" del rapporto particolarmente
confidenziale tra i due poliziotti penitenziari e il detenuto,
ristretto nel reparto G9 dove gli stessi prestano servizio. In
particolare sarebbero stati trovati conti correnti
"appositamente aperti dai poliziotti penitenziari e destinati
alle elargizioni di denaro provenienti dal detenuto". Per gli
investigatori i due avrebbero agito dietro la promessa di somme
di denaro, che non sarebbero state elargite dal detenuto, e per
ottenere un impiego o una partecipazione in una pizzeria che il
detenuto voleva aprire al termine della pena.
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