Costringeva la figlia 13enne a
prostituirsi in cambio di qualche regalo, un computer o un
telefonino. Per questo una 36enne cubana dovrà affrontare il
processo, con rito abbreviato, dopo essere stata arrestata a
metà dello scorso luglio dai carabinieri, come riportano alcuni
articoli della stampa di oggi. Sfruttamento della prostituzione
minorile l'accusa contestata dalla procura di Roma che ha
iscritto nel registro degli indagati 5 clienti, insospettabili
ed incensurati. "La disinvoltura con la quale l'indagata ha
proposto a più persone di consumare rapporti sessuali con la
figlia peraltro in cambio di denaro o utilità anche di scarso
valore - scrive il gip Nicola Di Grazia nell'ordinanza di
custodia cautelare -, rende concreto che la stessa continui".
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la donna utilizzava
Whatsapp e Facebook per "proporre" la figlia ai propri clienti
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