In vista della decisione del Tas, che
il 4 agosto dovrà esprimersi sulla possibilità che Alex Schwazer
possa andare alle Olimpiadi di Rio 2016 dopo il nuovo caso di
positività, irrompe un suo compagno di squadra, Marco De Luca:
"Non ero suo amico, non credo alla sua buona fede e neanche ai
racconti sulle 'bistecchine'", tuona il marciatore azzurro,
giunto quarto agli ultimi mondiali disputati a Roma e vinti
proprio dall'altoatesino. L'allusione è alla tesi difensiva di
Schwazer, secondo la quale il livello oltre la soglia consentita
di testosterone sarebbe stato a causa di una bistecca mangiata
il giorno prima del test antidoping. "C'è delusione sicuramente
- rivendica il 35enne romano - dopo tanto clamore il fatto che
sia stato trovato di nuovo positivo lascia l'amaro in bocca. Non
siamo mai stati amici, penso che queste Olimpiadi se le vedrà da
casa, anche se adesso il Tas si pronuncerà il 4 agosto".
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