La Procura di Roma ritiene
"inattendibile" l'ipotesi di un presunto legame tra l'omicidio
di Giulio Regeni e un traffico di reperti archeologici gestito
da una banda di egiziani. L'ipotesi, si è appreso, è circolata
in seguito ad una lettera anonima recapitata nei giorni scorsi
alla nostra ambasciata al Cairo. Una segnalazione che non solo
non trova alcun riscontro ma che addirittura va contro
l'impostazione della Procura secondo cui gli "anonimi" non
vengono presi in alcuna considerazione, cosa già avvenuta per
altre lettere giunte alla nostra sede diplomatica. "Ci fermeremo
solo quando troveremo la verità, quella vera e non di comodo".
Così il premier Matteo Renzi, da Chicago, interviene sulla
vicenda. "Il dolore della famiglia Regeni è quello di tutta
l'Italia, noi siamo con il cuore, la mente e le azioni concrete
a sostegno della famiglia e lo abbiamo detto in tutte le sedi
pubbliche, istituzionali e private".
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