La donna che oggi alla guida di una
Jeep ha travolto un gruppo di ciclisti, uccidendone uno, sarà
una delle prime in Italia a rispondere del reato di omicidio
stradale, in base alla legge entrata in vigore due giorni fa, se
sarà accertata la violazione da parte sua delle norme sulla
disciplina della circolazione stradale. Non solo: in caso di
condanna, la donna rischia una pena non inferiore a cinque anni
per essersi data alla fuga dopo l'incidente.
Intanto sull'episodio di questa mattina è intervenuta anche
l'associazione "Salvaciclisti" che ha definito "incosciente e
criminale" la donna che era alla guida dell'auto che poi si è
data alla fuga. "Gentaglia come il guidatore che ha travolto
persone esposte lungo l'Aurelia - si legge in una nota
pubblicata sul proprio sito - probabilmente tornerà alla guida
come se niente fosse, invece di essere interdetto per sempre
all'uso dell'arma automobile. La facilità di ottenimento e
riottenimento delle patenti di guida è uno dei sacramenti
fondanti d'Italia".
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