In tanti, esponenti politici e della
società civile, sono presentati al Brancaccio: da Walter Tocci a
Fabrizio Barca, da Gianfranco Mascia dei Verdi a consiglieri
regionali ed ex consiglieri comunali. E poi: sindacalisti e
rappresentanti ai associazioni. Fuori è andata in scena la
protesta dei movimenti di lotta per la casa che hanno bloccato
anche una strada laterale al teatro con delle tende.
Diversi gli spunti di discussione: "Come dice Papa Francesco
- è intervenuto monsignor Enrico Feroci della Caritas - , Roma
deve diventare non solo la Capitale economica e politica del
Paese, ma anche quella morale. Oggi la società a Roma è
frastagliata e fatta a pezzi, i poveri vengono lasciati soli e
poi anche spolpati, per fare un esempio, tramite il gioco
d'azzardo: in città ci sono oltre 24mila slot machine, ci sono
sale da 900 postazioni che attraggono soprattutto giovani e
pensionati, che poi disperati vengono da noi alla Caritas. Così
non si va da nessuna parte".
"I Municipi hanno chiesto il punto di vista dei sindacati -
ha spiegato il segretario generale della Uil del Lazio Alberto
Civica parlando anche a nome di Cisl e Uil -: a parte che Roma
la deve governare chi la ama e non chi vuole una vetrina di
visibilità per fare il salto di qualità in politica, non c'è una
ricetta per risolvere i problemi della città dalla sera alla
mattina. Non bisogna dimenticare che i lavoratori sono anche
cittadini e questo è un mondo con cui bisogna confrontarsi
sempre, non solo in campagna elettorale".
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