Dalla ricerca congiunta tra la pmi
innovativa italiana, Fae Technoloy, e il Senseable City Lab del
Mit di Boston (Massachussets Institute of Technology) nasce una
nuova generazione di rilevatori, che integrano intelligenza
artificiale e l'Internet delle cose, per monitorare la qualità
ambientale delle città. Installati su veicoli stradali, come
autobus e automobili, questi nuovi dispositivi sono in grado di
rilevare parametri come la qualità dell'aria, l'efficienza
energetica, l'impatto acustico, l'umidità e le isole di calore
nei contesti urbani. Il sistema è auto-alimentato da energia
solare, con parti meccaniche realizzabili con stampanti 3D, ed è
dotato di sensori.
Tra i vantaggi del nuovo rilevatore, 'Flatburn', la capacità di
dialogare in tempo reale con altri dispositivi elettronici, tra
cui gli smartphone, condividendo dati sulla qualità
dell'ambiente urbano in tempo reale. "Il gruppo di ricerca - si
legge in una nota - lo ha testato e calibrato in relazione ai
mezzi stradali in circolazione e sta rilasciando pubblicamente
le informazioni su come costruirlo, usarlo e interpretarne i
dati. Il progetto mira, infatti, allo sviluppo in open source
per accelerare l'innovazione, favorirne la diffusione e
contribuire alla sostenibilità a lungo termine della
tecnologia". Flatburn rientra nell'ambito di City Scanner, il
progetto (attivo in sette città del mondo, tra cui New York,
Amsterdam, Boston e Stoccolma) che trasforma i veicoli stradali
in centraline mobili di sensori. Fae Technology, nata nel 1990 a
Gazzaniga (Bergamo) è oggi un'azienda in crescita che ha
realizzato ricavi per 23,9 milioni di euro nel 2021 (+65,1%
annuo) e per 17,4 milioni nel primo semestre 2022 (+63,4%
rispetto allo stesso periodo 2021).
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