Un uomo regalò alla moglie, di cui era profondamente innamorato, un piccolo cuore in rame o in ottone, in ferro o in legno, dalla punta allungata. Le donne all'epoca andavano per boschi e campi con la gerla sulle spalle, contemporaneamente lavorando a maglia, una attività che causava loro piccole ferite a un fianco, lì dove uno dei ferri per la maglia batteva di continuo. Il cuore andava applicato al fianco, a protezione. Gugjet in friulano viene da "gugjâ" che significa lavorare a maglia.
A Forni di Sopra anche se le donne non vanno più per boschi con gerla e ferri, il gugjet viene regalato ancora dagli uomini innamorati: è divenuto simbolo d'amore e, per estensione, simbolo del luogo, il "cuore della Carnia". Non più prodotto in materia solida ma in tessuto con finalità diverse: il cuore in stoffa sacchetto profumato da sistemare nei cassetti della biancheria, oppure in panno da usare come svuota-tasche in panno da appoggiare sui mobili d'ingresso; ma anche portatovaglioli e orecchini. C'è anche un piccolo laboratorio, Il Ricamificio, in centro, tra le botteghe artigiane de la strada del Vino e dei Sapori di PromoTurismoFVG, dove insegnano a realizzarlo in corsi estivi.
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