Nel mese di luglio, sulle alture che circondano gli abitati di Ravascletto e della sua frazione di Salars, si rinnova la cerimonia del Tir des Cidulis, anche detto il lancio das Cidulas, a seconda delle parlate, tradizione tipica delle valli della Carnia, che affonda le proprie origini addirittura ai tempi dei Celti. Si tratta di un suggestivo lancio di rotelle di legno infuocate, oggi spesso sostituite dal lancio di razzi o fuochi d'artificio, effettuato dai ragazzi del luogo in onore di una giovane del posto.
La lista dei "cidulars", questo il nome dato ai ragazzi incaricati di lanciare la rotella, veniva in passato stilata sulla base delle liste dei "coscritti", i giovani del paese chiamati alle visite di leva. Ognuno di loro veniva abbinato a una ragazza del paese e il lancio della cidulina, la rotella infuocata, veniva accompagnato da una frase beneaugurante per la coppia.
"Aveva lo scopo di avvicinare e far conoscere i ragazzi. Da questo evento sono nate anche coppie rimaste poi insieme negli anni. In passato i lanci venivano fatti anche dal parroco, "abbinato" alla Chiesa, e dal sindaco con il Comune - testimonia il sindaco Ermes De Crignis -. E' una bella tradizione che avvicina i giovani".
Ora che non c'è più il servizio di leva, sono solitamente i neo-maggiorenni a portare avanti la tradizione. La cerimonia prosegue con una serata di festa, con il "ballo delle cidule" aperto dalle giovani coppie e con una serenata notturna per le giovani.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA