PORDENONE - Descrivere Pordenone per come ci appare oggi, tracciare una mappa del suo passato o provare a immaginare la città proiettata nel futuro: nulla di tutto questo può prescindere dal fiume che scorre a pochi passi dal centro, il Noncello. Nemmeno l’etimologia lascia scampo: sia Cordenons ("Curtis Naonis") sia Pordenone ("Portus Naonis") devono la propria denominazione al corso d'acqua che, sgorgato dalle risorgive, si snoda per una quindicina di chilometri prima di gettarsi nel Meduna, in quello che è il primo tratto di una antica tratta fluviale che giungeva fino a Venezia e al mare Adriatico. E che è percorribile tuttora: molte sono le manifestazioni e le iniziative per navigare. Ed oggi, nonostante l'abbondanza di zone verdi e parchi cittadini della zona, il Noncello continua a essere protagonista. Il suo corso è certamente la realtà naturalistica più idilliaca della zona, con sponde che pullulano di gallinelle d'acqua, folaghe, germani reali, aironi e cormorani, circondate dalle fronde di pioppi, ontani e salici. E se ci si immerge nella penombra delle sue rive, nel parco fluviale o nel parco del Seminario, ci si dimenticherà presto che il Noncello scorre nel mezzo di una città.
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