AQUILEIA (UDINE) - Il percorso che ha portato alla Fondazione per la valorizzazione archeologica del sito di Aquileia è iniziato con l'approvazione della legge regionale 18 del 2006, che ha previsto un soggetto giuridico partecipato dal Ministero per i beni e le attività culturali, dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Aquileia, dalla Provincia di Udine e dall' Arcidiocesi di Gorizia. L'accordo preliminare Stato-Regione ha delineato la Fondazione come strumento per predisporre piani strategici, favorire lo sviluppo del turismo culturale, cofinanziare interventi, gestire indirettamente l'attività di valorizzazione, realizzare interventi di ricerca, conservazione e restauro dei beni concessi in uso. Oggi la Fondazione Aquileia organizza eventi e gestisce otto aree della città: il sepolcreto, la Sudhalle, la Domus e Palazzo episcopale, il Foro, il porto fluviale, il fondo Cal, il fondo Pasqualis e il fondo Cossar. Spesso in collaborazione con importati università del Nord Italia e dell'estero molto importanti sono le campagne di scavo che ogni estate vengono intraprese sul territorio. Non è difficile intravvedere a Monastero, di fronte al campo sportivo o nei fondi Pasqualis e Cossar decine e decine di giovani archeologi, muniti di attrezzatura specifica, chini sui mosaici o intenti a ripulire quale tomba. Ogni anno i reperti vengono catalogati e quindi sistemati al Museo archeologico nazionale, altra perla di Aquileia.
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