"Il confine non è un elemento di
divisione quanto invece un nuovo strumento per sviluppare e
rafforzare una cultura di frontiera capace di dare nuove
opportunità di relazioni tra Paesi vicini". Ne è convinto il
vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, che oggi
al Salone del Libro di Torino ha partecipato alla presentazione
del volume L'opportunità di GO! 2025, da santa e maledetta a
capitale europea della cultura, curato da Davide Rossi e Davide
Lo Presti.
Per Anzil, il Fvg "può assumere un ruolo importante a livello
nazionale per trasformare il significato e il valore del
confine, eliminando l'accezione negativa. La linea di divisione
tra due nazioni è stata nel tempo una presenza drammatica,
spostatasi come conseguenza delle varie guerre che si sono
succedute. Gorizia, con l'opportunità offerta dalla Capitale
europea della cultura, si candida a mettere in atto quel
processo di cambiamento che può far diventare il confine una
grande occasione d'incontro per popoli separati dalla geografia
del passato". Il confine, dunque, "da simbolo di guerra può e
deve diventare simbolo di pace". Un concetto questo portato
avanti dell'ex presidente della Camera, Luciano Violante, il
quale, come riferisce una nota, "ha posto l'accento sul fatto
che i confini materiali si abbattono facilmente, mentre quelli
mentali, sono più difficili da superare, si possono scavalcare
solo con l'educazione. E GO! 2025 in questo senso è una grande
opportunità di coinvolgimento delle scuole per far conoscere ai
più giovani quegli elementi storici che possono essere di aiuto
per superare la barriera ideologica patita per troppo tempo dai
Paesi di confine".
"Il nostro confine - ha sottolineato il sindaco di Gorizia,
Rodolfo Ziberna - è diverso da molti altri, per le tragedie di
cui è stato testimone nel secolo scorso. Eppure proprio qui
stiamo scrivendo nuove pagine di storia per noi e i nostri
figli, destinate a dare vita a quella coesione e collaborazione
internazionale senza le quali sarebbe stato impossibile far
uscire i nostri territori dall'emarginazione".
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