Comincia la seconda edizione del
progetto AttivaGiovani della Regione Fvg, destinato ai giovani
tra i 18 e i 30 anni di età che non studiano e non lavorano, i
cosiddetti 'neet', arricchita in tutti i contenuti.
AttivaGiovani può contare su 1,8 mln a valere sul bilancio
regionale per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, e 59 tra
enti, associazioni, cooperative e soggetti vari, articolati su 5
proposte territoriali in cui è stata suddivisa la regione, tra
educazione e formazione dei ragazzi.
La media dei 'neet' in Fvg è più bassa, è distante della
media nazionale, è piuttosto molto più vicina alla media
dell'Unione europea, che è del 12,5 per cento riferito al 2020.
In Fvg la media nel 2017 era del 16,9 rispetto a quella italiana
che era del 24,1 e nel 2020 rispettivamente del 13,6 e del 23,3
per cento. Il progetto AttivaGiovani è incardinato nella legge
per la famiglia.
"La posta in gioco è il futuro dei ragazzi - ha sottolineato
l'assessore regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen - La
novità più importante sono i 59 tra enti, associazioni,
cooperative e soggetti che partecipano al progetto. E' una
assunzione di responsabilità condivisa da parte di soggetti che
come loro fine primario non avrebbero l'educazione dei giovani,
in particolare enti di formazione e di scuole, ma anche altri
soggetti sul territorio, come cluster e ditte private che si
mettono a disposizione per recuperare e dare possibilità ai
ragazzi, radicare in loro il senso di appartenenza e costruire
un'identità".
In realtà il progetto è già attivo e ha un sito
(www.attivagiovani.fvg.it) ma entra ora nel vivo della sua
realizzazione.
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