"E' tempo di una nuova ondata di ottimismo" titola l'inserto speciale di 32 pagine con cui due quotidiani in lingua slovena, il Primorski dnevnik di Trieste e le Primorske novice di Capodistria, celebrano i 30 anni dell'indipendenza della Slovenia.
Il 25 giugno 1991 venne dichiarata l'indipendenza del Paese e presto comparvero ai confini della piccola repubblica, anche su quello italiano, i carrarmati dell'armata jugoslava. La guerra si concluse in dieci giorni, a differenza di quanto sarebbe successo nelle repubbliche più a sud.
Nel loro speciale transfrontaliero i due quotidiani, a partire dall'editoriale di Igor Devetak e Sašo Dravinec, analizzano il percorso che portò alla separazione, la breve esperienza bellica in casa, le conseguenze politiche, economiche e sociali con uno sguardo ai giorni nostri, con interviste sia ai testimoni del 1991 che a sloveni nati proprio in quell'anno su entrambi i lati del confine.
Si conclude con una scheda statistica che confronta economia e società slovena a distanza di un trentennio (per esempio il PIL pro capite passato da 5.131 a 22.014 euro, la percentuale dei nuclei familiari unipersonali da 18,6 a 32,7).
"Allora il principale attore fu una società civile molto ramificata, mentre molti di quelli che oggi si battono il petto in quei giorni non si fecero vedere," dice il filosofo Mladen Dolar senza risparmiare critiche all'attuale governo di centrodestra. Trent'anni fa gli sloveni furono uniti, anche in Italia, nel sostenere la causa democratica, e un po' di quello spirito unitario farebbe bene anche ai giorni nostri, si legge nell'inserto.
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