Le difficoltà di sostentamento -
perché si tenga conto di ciò che stanno vivendo le comunità
terapeutiche che assistono giovani con dipendenze e non
percepiscono aiuti di Stato - sono il tema di un appello fatto
al premier Giuseppe Conte e al presidente della Lombardia
Attilio Fontana. A scrivere è Andrea Bonomelli, presidente della
Comunità dei Lautari che ha sedi a Brescia, Como, Pordenone,
Firenze e Roma, e che ha sollevato il problema in una lunga
lettera mandata alle istituzioni e, facendosi portavoce del
settore, chiedendo un interesse della politica per chi è stato
"dimenticato" nei vari Dpcm ma necessita di aiuti concreti.
"Con la zona rossa stiamo vivendo giorni complicati nel
gestire il quotidiano della Comunità di recupero che non hanno
stanziamenti statali e da sempre si autofinanzia senza chiedere
un euro alle famiglie degli assistiti - spiega Bonomelli -. Alla
Lautari siamo circa trecento ragazzi e ragazze con storie
incredibili che cercano di battere i loro mostri, non solo la
droga ma anche il gioco o la depressione di chi a 50 anni ha
perso lavoro e famiglia. Una comunità che alla società e alla
politica non costa nulla visto che si autofinanzia con i
banchetti, lavorando in cooperativa e facendo dell'impegno la
migliore terapia per ritrovare la strada".
"Il lockdown ha bloccato ogni attività e non percependo
sovvenzioni statali, come del resto altri che lavorano nel
settore e aiutano a superare dipendenze, la comunità
indubbiamente è in difficoltà. Per questo - sottolinea il
presidente - serve affrontare la situazione, a livello sociale e
politico, per far capire che esistono realtà che non chiedono ma
necessitano oggi di una mano in tutto per il quotidiano".
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