Essere scelta tra gli 11 giovani
ricercatori emergenti proprio non se l'aspettava, tanto da
pensare a uno scherzo. Ma è un riconoscimento che "apprezza
molto" e spera potrà aiutarla a sostenere il suo laboratorio
dove lavora a 'materiali transformer' e accoglie ricercatori
italiani e stranieri, "perché così si impara ad essere più
tolleranti". Così Silvia Marchesan, professore associato di
Chimica organica all'università di Trieste, commenta la
classifica di Nature. Nel 2015 ha ottenuto i fondi per il
progetto Sir del Miur con cui ha aperto un suo laboratorio
all'Università di Trieste, dove lavora ai 'materiali
transformer'. "Vogliamo capire - dice - come disegnare dei
materiali intelligenti partendo da singole molecole, in questo
caso dei frammenti di proteine, per costruire strutture
complesse più grandi". Tra i prodotti sviluppati c'è un idrogel,
che può trasportare farmaci e fare da sostegno ai tessuti in via
di guarigione dopo una lesione e che le ha portato il
riconoscimento di ricercatrice emergente.
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