La Squadra Mobile di Trieste ha
notificato un provvedimento di divieto di avvicinamento alla
moglie nei confronti di un cittadino iracheno richiedente
protezione, 25 anni, per numerosi episodi di maltrattamento che
si sarebbero verificati prima in Belgio, dove i due si erano
dapprima rifugiati, e poi in Italia.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di
Trieste, hanno fatto luce su una serie di episodi avvenuti a
partire dal 2016. La moglie, di 19 anni, sarebbe stata
sottoposta a violenze fisiche e verbali, picchiata con pugni al
capo e alla schiena fino a subire la frattura di due dita di una
mano, calpestate dal marito. È stata colpita alla nuca fino a
perdere i sensi, è stata morsa e colpita per il solo fatto di
essersi rifiutata di consegnare all'uomo il cellulare.
L'escalation di violenze e insulti ha indotto la giovane ad
allontanarsi dal marito, il quale tuttavia ha continuato a
contattarla intimandole di tornare a casa e minacciando di
renderle la vita impossibile.
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