/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Migranti: finte comunicazioni di ospitalità, 33 indagati

Migranti

Migranti: finte comunicazioni di ospitalità, 33 indagati

A Udine, pagavano fino a 250 euro per un domicilio fittizio

UDINE, 24 marzo 2018, 12:09

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Polizia di Udine ha denunciato alla Procura della repubblica 33 cittadini stranieri, per lo più richiedenti asilo afghani e pakistani, che hanno utilizzato false comunicazione di ospitalità in domicili della provincia per allegarli alle richieste di rinnovo di permesso di soggiorno, in attesa delle decisioni della Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato.
    Cinque di loro avevano concesso l'ospitalità, alcuni per solidarietà, altri in cambio di denaro tra i 150 e i 250 euro.
    In un caso erano state utilizzate anche le generalità di un migrante che abita all'estero, forse all'oscuro di tutto.
    I richiedenti asilo, arrivati in Italia tra il 2015 e il 2016, non sono presso strutture di accoglienza e di fatto non hanno una fissa dimora.
    I casi sono emersi a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e dall'Ufficio immigrazione per verificare la veridicità delle comunicazioni presentate.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza