La bellezza non è un concetto
astratto, ma affonda le sue radici nel cervello, in particolare
nell'area specializzata nell'elaborare le emozioni. E' questa la
teoria di Semir Zeki, dell'University College London e padre
della neuroestetica, la disciplina che unisce le neuroscienze
cognitive all'estetica. Espone la sue tesi nella conferenza in
programma oggi a Trieste, presso la Scuola Superiore di Studi
Avanzati (Sissa), in occasione dell'apertura dell'anno
accademico.
Zeki spiega in conferenza in che modo "la neurobiologia
permette di indagare i meccanismi cerebrali responsabili di ciò
che proviamo osservando uno splendido quadro, ascoltando una
musica appassionante o anche in situazioni più raffinate, come
succede ai matematici, davanti al piacere estetico di formule e
teoremi". Secondo Zeki "la bellezza si accompagna sempre
all'attività neurale di una specifica parte del cervello
deputato all'elaborazione delle emozioni che si chiama field A1
ed è sia nella corteccia orbito frontale mediale (mOFC).
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