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Fincantieri: niente intesa su Stx, tensioni Roma-Parigi

Fincantieri

Fincantieri: niente intesa su Stx, tensioni Roma-Parigi

Mef, ok modifiche accordi ma controllo. Bono,accordo crei valore

TRIESTE, 25 luglio 2017, 20:59

Redazione ANSA

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I cantieri della Fincantieri - RIPRODUZIONE RISERVATA

I cantieri della Fincantieri - RIPRODUZIONE RISERVATA
I cantieri della Fincantieri - RIPRODUZIONE RISERVATA

    Roma e Parigi non s'incontrano ancora sulla via di Sant-Nazaire, anzi le tensioni vengono allo scoperto e Roma dice chiaramente di aver dato "ampia disponibilità" ad accogliere le richieste dei francesi a modificare un accordo già concluso, ma Parigi non ha voluto accettare nessuna delle soluzioni di modifica delineate dagli italiani.

   Sembra così complicarsi la già difficile partita che potrebbe portare Fincantieri a gestire gli storici cantieri navali di Sant-Nazaire, i più importanti della Francia. Il colosso navalmeccanico italiano ha acquisito dal Tribunale di Seul il 66,66% della società Stx Francia che gestisce i cantieri francesi ma l'accordo che aveva raggiunto con Hollande per l'assetto societario della stessa Stx (che prevedeva la maggioranza assoluta in mani italiane, fra Fincantieri e Fondazione CrTrieste) è stato messo in discussione da Macron, che ha chiesto di ridiscuterlo.

    Oggi, dopo le indiscrezioni e i rumors dei giorni scorsi, il ministro dell'economia, Bruno Le Maire, davanti alla Commissione degli affari economici del Senato, è venuto allo scoperto.
    "Aspettiamo la risposta del governo italiano" sulla proposta di un'azionariato diviso a metà fra Italia e Francia, ha detto ai senatori aggiungendo di sperare in una risposta positiva. In caso di esito negativo - è stata la sua conclusione - tutto si deciderà "entro la fine di questa settimana".
    La risposta del governo italiano non si è fatta attendere: il Ministero dell'Economia e Finanza ha ricordato "l'ampia disponibilità" a modificare gli accordi già raggiunti al massimo livello e i due requisiti irrinunciabili per una nuova intesa: in mani italiane devono restare la maggioranza di Stx e il voto decisivo nel consiglio di amministrazione in caso di stallo.
    Requisiti intorno ai quali sono state delineate le modifiche da apportare agli accordi che però - ha riferito il Mef - i francesi non hanno voluto accettare.
    A questo punto, a pochi giorni dalla scadenza del 29 luglio, termine ultimo per il governo francese (che ora detiene il 33,3% di Stx France) per esercitare il diritto di prelazione sul 66,66% acquistato da Fincantieri a Seul, la partita è tutta politica. Con gli italiani che vogliono la certezza di poter gestire sul piano industriale i cantieri e i francesi che vogliono salvaguardare la minoranza di blocco in Stx France.
    Sullo sfondo resta la partita industriale della più importante acquisizione italiana in Francia degli ultimi decenni, primo passo per la creazione di un grande polo europeo della cantieristica in grado di competere sullo scenario globale. E di "creare ulteriormente valore" con la combinazione di Fincantieri e Stx France, come ha ribadito ancora una volta oggi, l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, definendola "condizione imprescindibile" per la nuova intesa.
    Bono ha parlato a margine del cda per i conti del semestre, chiuso con con ricavi in crescita dell'1,3% (a 2.295 milioni di euro rispetto ai 2.266 al 30 giugno 2016), un carico di lavoro complessivo pari a 25,5 miliari di euro con circa 5,8 anni, e la soddisfazione degli azionisti che hanno ricavato dal loro investimento un rendimento cumulato del 34,6% dal giorno della quotazione, rispetto al 9,1% di rendimento cumulato dell'indice principale di Borsa, il FTSE MIB.
   

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