Sono 1.564 i reperti di interesse
artistico-culturale o vestigia della Grande Guerra, per un
valore di svariate migliaia di euro, frutto di scavi irregolari
o compravendite illecite, recuperati e sequestrati nei primi sei
mesi di attività dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio
Culturale di Udine, istituita il 6 luglio scorso con competenza
su Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Nei primi sei mesi di attività i militari del nucleo Tpc
hanno denunciato 19 persone, di cui una arrestata. I reati più
frequentemente perseguiti sono quelli dell'impossessamento
illecito di beni culturali appartenenti allo Stato,
contraffazione di opere d'arte e ricettazione.
Tra le operazioni più rilevanti, già concluse in FVG, hanno
consentito il recupero a Udine di un 'tableau clous' fasullo
attribuito al pittore francese Bernard Aubertin in una casa
d'aste e di una pietra tombale appartenente alla famiglia
Cernazai nell'ambito dell'operazione internazionale 'Pandora'
finalizzata al contrasto della commercializzazione dei beni di
provenienza illecita, dalle agenzie delle Dogane di Spagna e
Cipro.
In provincia di Trento, in un mercatino di Arco, sono stati
recuperati 125 documenti relativi alle Vicinie risalenti al
XVII-XX secolo mentre in provincia di Bolzano sono stati
sequestrati 117 reperti di origine paleontologica illecitamente
detenuti da un privato.
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