"La qualità dei libri è sempre un
concetto pericoloso da esprimere, bisognerebbe trovare un
accordo sul termine stesso. È importante piuttosto diventare
lettori liberi: i giovani devono capire che la lettura non serve
necessariamente ad 'acculturarli'. E' necessario imparare a
leggere di tutto, diventando lettori indiscriminati". E' la
ricetta per il rilancio della lettura tra le nuove generazioni
di Antonio Franchini, direttore editoriale della narrativa e
saggistica della Giunti. Per lui, uno dei "guru" dell'editoria
italiana (per molti anni è stato responsabile narrativa italiana
Mondadori) "il libro cartaceo ha una prospettiva ancora lunga.
Non a caso, gli e-book hanno rallentato anche nel resto del
mondo. I lettori sono gli stessi: il discrimine non è tra chi
usa dispositivi e chi privilegia le edizioni di carta, ma fra
lettori e no". Franchini non tornerà a scrivere, almeno nel
breve termine: "Mi glorio dei libri che ho letto, più di quelli
che ho scritto. Scrivere è faticoso, leggere è piacevole".
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