BOLOGNA - Un'eccellenza nazionale sempre più conosciuta anche all'estero e progressivamente sempre più meta del turismo internazionale del gusto. E' l'Emilia-Romagna, forte delle sue 41 dop e igp, dei suoi 18 vini Doc, due Docg e 9 Igt a cui si aggiungono 15 presidi Slow food e oltre 200 prodotti tradizionali iscritti nell'atlante ministeriale. Una carta d'identità importante, da mostrare e valorizzare tanto più nell'anno di un Expo incentrato proprio sui temi dell'alimentazione e che vedrà milioni di visitatori percorrere la via Emilia. L'Italia è infatti una delle cinque maggiori destinazioni al mondo per turismo ambientale e culturale e due turisti stranieri su tre considerano la cultura e il cibo come la principale motivazione di un viaggio in Italia. Un italiano su due, inoltre, pensa che le eccellenze della nostra enogastronomia e la buona cucina, unite all'arte, alla moda e ai motori, costituiscano la nostra immagine all'estero. Da un sondaggio realizzato da Coldiretti, risulta, inoltre, che ben il 57% dei turisti italiani individua un prodotto agroalimentare tipico del territorio come souvenir preferito. E da questo punto di vista l'Emilia-Romagna può offrire il suo patrimonio di eccellenze. Un patrimonio certificato recentemente dalla rivista Forbes che ha incoronato questa regione come terra dalla migliore cucina del mondo. Lo scorso dicembre 700mila appassionati di cibo italiano da tutto il mondo hanno partecipato a un contest promosso da 'I Love Italian Food', associazione culturale no profit nata per diffondere la passione per il cibo italiano nel mondo: sul gradino più alto è salito il Parmigiano Reggiano che ha raccolto il 20% delle preferenze. E sul podio, insieme alla pasta, è salito anche il prosciutto di Parma. E se il miglior modo per scoprire le eccellenze è seduti a tavola (magari in uno dei 25 ristoranti premiati con una stella Michelin, nei due a due stelle o nel tre stelle di Massimo Bottura a Modena) in Emilia-Romagna i piaceri del cibo sono raccolti anche in ventisei musei: dal Parmigiano Reggiano all'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena; dal Prosciutto di Parma, al Salame di Felino fino al Formaggio di Fossa, al Sale di Cervia o all'anguilla di Comacchio - solo per citarne alcuni.
Tra questi speciali musei, anche Casa Artusi a Forlimpopoli, primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana; l'Enoteca Regionale di Dozza, vera e propria 'biblioteca' dei rossi e bianchi emiliano-romagnoli; mentre, ad Anzola, c'è spazio anche per un museo dedicato al gelato.
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