BERLINO - Che cosa ha significato e continua a significare l'embargo russo per le aziende ortofrutticole italiane. Anche di questo si è discusso nello stand Italy a Fruitlogistica (la più importante manifestazione europea del settore a Berlino fino al 6 febbraio). Un incontro di approfondimento a cui hanno partecipato, tra gli altri, l'ambasciatore italiano a Berlino, Pietro Benassi e Felice Assenza, direttore generale delle politiche internazionali e dell'Ue del Mipaaf.
Lo stop all'importazione di diversi prodotti agroalimentari europei deciso dal Governo russo ha infatti inciso - in maniera diretta ed indiretta - sui risultati della campagna ortofrutticola del 2014 e continua a determinare gravi conseguenze per i produttori.
"Il danno subito dall'ortofrutta italiana a causa dell'embargo russo - ha spiegato Marco Salvi, presidente di Fruitimprese - è pesantissimo e di difficile quantificazione se si considera che solo per i danni diretti abbiamo subito un mancato export in Russia per un valore pari ad almeno 60 milioni. La diplomazia deve lavorare perché si ritorni ad una situazione normale".
Insieme a lui, Davide Vernocchi, presidente del Settore Ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative, che ha sottolineato come con gli interventi comunitari messi in campo dopo l'embargo "il Ministero ha fatto sentire la sua voce, portando un importante contributo a favore della produzione nazionale. Oggi però siamo critici perché non sono stati condivisi i criteri di ripartizione all'interno degli Stati membri. Sono stati utilizzati criteri inaccettabili". Infine se Ibrahim Saadeh, presidente di Italia Ortofrutta, ha fatto delle proposte per migliorare la gestione della crisi (tra cui il riconoscimento di un adeguamento del prezzo di ritiro dei prodotti ai costi di produzione; una gestione pluriennale e non annuale della crisi; e una differenziazione interna all'Ue tra paesi dentro e fuori dall'euro), Assenza ha ricordato le fasi di gestione dell'emergenza proprio durante il semestre di presidenza europea: "Abbiamo lavorato a stretto contatto con la Commissione e le misure sono state attivate tempestivamente. Ora siamo rimasti, invece, insoddisfatti delle assegnazioni dei quantitativi di prodotto dell'ultimo regolamento delegato dell'ortofrutta: non rispecchiano le reali situazioni dei flussi produttivi".
L'ambasciatore, aprendo l'incontro, ha ricordato come le sanzioni contro la Russia siano un dovere per l'Italia in quanto parte della comunità internazionale ma, ha spiegato, come ci sia consapevolezza per i sacrifici che sta affrontando il settore.
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