BOLOGNA - Un salone che si è presentato dinamico, in un rapporto virtuoso tra pubblico e privato, galleristi e collezionisti, quartiere fieristico e città. E' Arte Fiera 2015, appuntamento internazionale dell'arte moderna e contemporanea a Bologna fino al 26 gennaio.
"Davvero ci tenevo ad esserci - ha detto il ministro Dario Franceschini all'inaugurazione - Arte Fiera è insieme molte cose, una fiera di successo, cresciuta in questi 39 anni, che ha creato un collegamento con la città; è luogo di incontro tra pubblico e privato e rappresenta molte delle cose che stiamo cercando di fare in questi 10 mesi dalla nascita del governo Renzi".
Accanto al ministro, al taglio del nastro, l'artista Michelangelo Pistoletto, il presidente della Fiera, Duccio Campagnoli, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
"Arte Fiera e Art City - ha detto Campagnoli ricordando anche il ricco 'fuorisalone' nel centro di Bologna - fanno vivere alla città un momento importante per tutto il paese. Questa fiera è un contributo all'importanza e alla forza dell'arte italiana. Grazie alle 188 gallerie presenti. Sappiamo di avere compito e responsabilità per il sistema dell'arte italiana. Inauguriamo la 39/a edizione ma pensiamo già alla prossima, quella dei 40 anni".
Convinto del ruolo centrale di questo appuntamento anche Pistoletto, uno degli autori contemporanei più quotati ad Arte Fiera: "L'arte deve portare una possibilità di sopravvivenza agli artisti. Le gallerie hanno un ruolo primario in questo senso. Ma - ha aggiunto - bisogna che gli artisti, oltre a fare prodotti personali, cerchino di introdurre la loro capacità trasformativa e di attività di impegno anche nel mondo. Quindi sia nell'economia artistica sia nell'economia sociale. E bisognerebbe che fiere come queste sviluppassero questa doppia possibilità. Di essere arte per l'arte e arte per la società".
Intanto, però, per quanto riguarda i prosaici affari, ha parlato, camminando per gli stand, Claudio Spadoni (direttore artistico di Arte Fiera, insieme a Giorgio Verzotti) che ha sottolineato come la sua impressione è stata che tante gallerie "hanno portato il meglio che avessero. L'anno scorso alcuni mi hanno detto di aver venduto tutte le opere, una in particolare mi ha detto che se incassasse la metà dello scorso anno farebbe i salti di gioia. Le gallerie hanno portato pezzi importanti, convinti che a Bologna si possano vendere anche pezzi a sei zeri".
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