BOLOGNA - Il Motor Show è tornato. Ed è tornato a Bologna. E non poteva essere altrimenti. Ma la cosa, dodici mesi fa, non era per niente scontata.
Il Motor 'choc', era arrivato con un freddo annuncio su Facebook, ad ottobre, nel quale gli organizzatori di Gl Events avevano comunicato che la trentottesima edizione era stata annullata. Colpa della "totale assenza delle case automobilistiche", di un mercato che - ricordavano sempre gli organizzatori - aveva perso dal 2007 oltre il 50%.
Sembrava la fine di una storia iniziata negli anni '70. La storia di un salone che da appuntamento per addetti ai lavori era diventato, anno dopo anno, un vero fenomeno di costume, con i suoi eccessi, le sue folle e i pellegrinaggi per raggiungerlo da ogni angolo di Italia. Una kermesse passata per vari organizzatori, fino al 2007 quando il patron degli anni del boom, Alfredo Cazzola, passò la mano ai francesi di Gl Events.
Nel frattempo, è arrivata la grande crisi economica, la forte contrazione del mercato dell'auto. Forse anche un cambiamento nei costumi: meno edonismo, più essenzialità. Un tutto che ha contribuito ad edizioni interlocutorie, fino all'annullamento del salone dello scorso anno.
Ma dopo lo stop è iniziata la ripartenza. Mesi di rumori e annunci: da un lato la Fiera di Bologna, intenzionata al rilancio con Gl Events; dall'altro l'ex patron, Alfredo Cazzola, che annunciava un contro-show alla Fiera di Milano. Il contro-show, alla fine, non c'è stato. E Bologna è tornata ad essere il luogo dei motori. YC8
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