BOLOGNA - Una vita professionale dedicata all'agricoltura. E' quella di Renzo Piraccini, agronomo, romagnolo, da pochi mesi Cavaliere al merito della Repubblica. Una delle figure chiave del mondo ortofrutticolo italiano e, con Almaverde Bio di cui è presidente, tra gli 'inventori' del biologico in Italia, decenni prima che questo segmento diventasse "una delle realtà più dinamiche e importanti dell'agroalimentare italiano". Erano i primi anni '80, e Piraccini, per primo, ha sposato l'idea di un'agricoltura che potesse fare a meno di quei pesticidi che mettevano a rischio il benessere, prima di tutto degli agricoltori che quegli ortaggi e quella frutta coltivavano.
Presidente, com'è nata l'idea di sviluppare il biologico? "Le buone idee - ha detto Piraccini - nascono e si realizzano se c'è un contesto positivo che le rende possibili e in Emilia-Romagna, tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80 c'era questo clima. Lo si deve principalmente all'Assessore regionale del tempo, Giorgio Ceredi, che ha colto le enormi potenzialità di un modello produttivo e soprattutto di difesa dalle malattie delle piante proposto con grande intuito da Giorgio Celli. Io e Romeo Lombardi abbiamo colto al volo questa opportunità e, grazie ai nostri soci produttori e all'entusiasmo dei collaboratori, abbiamo prodotto e presentato in Tv le prime fragole coltivate senza uso di sostanze chimiche di sintesi. Fu un successo enorme".
Da questa fase sperimentale, come si è arrivati ad Almaverde Bio, leader italiano in questo tipo di produzione? "Il biologico è diventato una delle realtà più dinamiche e importanti dell'agroalimentare italiano. Almaverde Bio rappresenta un esempio unico di aggregazione virtuosa. Undici imprese italiane specializzate ciascuna in un segmento di offerta, condividono all'interno del Consorzio, strategie e politiche di marca realizzando attività comuni di pianificazione pubblicitaria sui grandi media nazionali".
E per il futuro, quali sono le prospettive del biologico e del consorzio? "Nel mondo la superficie ad agricoltura biologica ha raggiunto i 37,5 milioni di ettari, erano 11 milioni nel 1999. I produttori sono quasi 2 milioni per un valore di mercato globale di 63,4 miliardi di dollari. Il biologico, definito da sempre una nicchia, sta diventando un modello di agricoltura globale e questo è un risultato che apre interessanti prospettive. Il mangiare sano - ha concluso il presidente - in sintonia con la natura non è da considerare una moda del momento ma una tendenza costante e progressiva dei consumatori. Il biologico è una risposta straordinaria a questo bisogno di benessere e sicurezza ed è anche una risposta ai produttori che, in un certo senso, riacquisiscono a pieno diritto il ruolo di custodi della sostenibilità del territorio e della sicurezza che era in parte andato perduto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA