BOLOGNA - Una realtà in movimento e in crescita. E' quella del biologico in Italia e nel mondo. Nei dati Ifoam (Federazione internazionale dei movimenti per l'agricoltura biologica) elaborati da Ismea, le superficie mondiali coltivate ad agricoltura biologica sono 37,5 milioni di ettari, gli operatori bio sono 1,9 milioni (+7,6% sul 2011).
Il mercato globale vale circa 50 miliardi di euro, e il valore si concentra in Nord America e in Europa, mentre èpiù̀ basso (o molto più basso) nei continenti dove risiedono le superfici più̀ampie.
In Europa, nel 2012 sono state in crescita, con percentuali superiori alla media mondiale, sia le superfici che il fatturato, entrambi con una crescita del 6%. Il paese leader è la Germania con un giro d'affari nazionale di poco più di 7 miliardi, seguita dalla Francia (4 miliardi) e dal Regno Unito (1,95 miliardi). L'Italia è al quarto posto, con circa 1,9 miliardi di valore del mercato interno (3,1 se si considera anche l'export) e un peso sul valore totale del mercato europeo bio dell'8%.
Il consumo pro capite di biologico italiano d'Italia è di 31 euro annui. Pochi se confrontati con quello dei tedeschi (190 euro annui). L'incidenza delle vendite bio sul totale agroalimentare in Italia è dell'1,5%. In Germania è del 7,5%.
Per quanto riguarda Almaverde Bio, leader nel mercato italiano, il fatturato 2013 è stato di 34 milioni con 10mila produttori coinvolti. Le referenze a marchio sono 400 e le categorie merceologiche alimentari coperte sono tutte con l'esclusione di vino e latticini. Per quanto riguarda i canali commerciali, il 70% passa per la grande distribuzione e il restante per il normal trade. Il 40% del mercato è all'estero. Secondo una recente indagine svolta dall'Agenzia Call Word, la notorietà spontanea e sollecitata del marchio Almaverde sul consumatore italiano ha raggiunto il 75%.
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