Non consuma combustibili fossili
e non immette CO2 nell'ambiente: è la particolarità della
piattaforma aeronautica, al centro del progetto di ricerca
europeo Maat (Multibody Advanced Airship for Transport),
all'insegna del trasporto avveneristico e green.
Partito a settembre 2011 e guidato dall'Università di Modena
e Reggio Emilia, l'iniziativa conta dodici partner a livello
internazionale, costa cinque milioni e trecentomila euro ed è
finanziata per circa il 75% dall'Ue, nell'ambito del settimo
programma quadro (www.eumaat.info).
La ricerca si fonda su un precedente studio che individuava
un sistema basato su due oggetti volanti - tipo dirigibili - che
si agganciano tra loro in volo.
Anche Maat infatti si basa sul sistema dei due oggetti che si
agganciano in volo, ma in questo caso con l'obiettivo di
trasportare merci e persone, spiega Antonio Dumas, docente di
fisica tecnica al dipartimento di scienze e metodi dell'
ingegneria all'Università di Modena e Reggio Emilia e
coordinatore del progetto europeo.
"Il risultato della nostra ricerca - racconta Dumas - è la
fattibilità tecnologica del sistema di trasporto, che è un ciclo
chiuso, alimentato da pannelli fotovoltaici di giorno e idrogeno
durante la notte".
I prototipi allo studio, qualcosa di simile a dei dirigibili,
hanno una velocità molto più bassa di quella degli aerei, e
sfruttando le correnti d'aria possono viaggiare a 200-300 km
l'ora. In compenso non hanno problemi di spazio disponibile per
il comfort dei passeggeri o carichi merci. "Questo tipo di
soluzione di trasporto avrà sicuramente un mercato" conclude
Dumas.
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