'Inu-oh', singolare opera fantasy
e rock, lungometraggio denso di riferimenti alla storia
giapponese pervaso da un senso di ribellione, è il vincitore
della 22/a edizione del Future Film Festival a Bologna. La
menzione speciale è stata assegnata dalla giuria al franco-belga
'Les secrets de mon père', di Véra Belmont. Nella sezione
cortometraggi, primo premio a 'Steakhouse' di Špela Čadež,
seguito dall'israeliano 'Letter To A Pig' di Tal Kantor.
Quest'ultimo cortometraggio ha vinto anche il Premio Bper Green
Future, mentre tra i lungometraggi, sempre in questa sezione
dedicata all'ambiente, i migliori sono 'The Island di Anca
Damian' , al primo posto, e menzione speciale per 'My
Grandfather's Demons' di Nuno Beato. Il festival proseguirà a
Modena dal 30 settembre al 2 ottobre, con una serie di
proiezioni - tra cui quella dedicata alla pellicola vincitrice -
eventi e laboratori.
"Inu-oh riprende dei concetti molto attuali (bullismo,
aspetto fisico) in una chiave diversa, rendendo molto facile
identificarsi col protagonista", si legge nelle motivazioni
della giuria. Il film, ambientato nel teatro giapponese
Sarugaku, nel 14/o secolo, racconta l'amicizia tra il
leggendario Inu-oh, artista e danzatore che indossa una maschera
per coprire un volto considerato mostruoso, e Tomona, suonatore
di biwa cieco. Il loro rapporto è la chiave di una liberazione
dalla marginalità che passa attraverso esibizioni che
conquistano il pubblico, sia quello rappresentato nell'anime che
quello in sala. Diretto dal regista giapponese Masaaki Yuasa
(Devilman Crybaby, The Tatami Galaxy), tratto dal romanzo 'Heike
Monogatari: Inu-Oh no Maki' di Hideo Furukawa, il film è una
coproduzione giapponese e cinese.
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