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Figli Verri, non d'accordo con Procura

Figli Verri, non d'accordo con Procura

Su parole Amato espresse il giorno dell'arresto Feher

ROMA, 17 dicembre 2017, 15:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Nutriamo rispetto profondo per la magistratura e per tutte le forze dell'ordine. Proprio per questo rispettiamo il messaggio che lei, con il comandante dei Carabinieri affianco, ci avete voluto mandare. È andato tutto bene, è stato fatto tutto benissimo, chiudiamola qui. Grazie, abbiamo capito. Non siamo d'accordo". In una lettera inviata ad alcuni media, i figli di Valerio Verri, guardia ecologica volontaria vittima l'8 aprile di Norbert Feher, si rivolgono così al procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, tornando sulle sue parole in conferenza stampa nel giorno dell'arresto in Spagna del serbo.
    "Abbiamo assistito - scrivono Francesca e Emanuele Verri - alle conferenze stampa da lei tenute con a fianco proprio il comandante dei Carabinieri di Ferrara. Abbiamo ascoltato i complimenti che Lei gli ha rivolto dicendo che aveva fatto tutto bene". In fin dei conti, concludono più avanti, "si tratta solo di nostro padre, operaio in pensione, volontario vittima del proprio dovere. Già, lui sì".

   I Verri spiegano di aver scelto di scrivere a Amato attraverso la stampa "perché tutto quello che riguarda l'assassinio di nostro padre ci è stato comunicato dai mezzi di informazione". Il volontario "è stato ucciso da Igor l'8 aprile scorso mentre si trovava a bordo di un'auto della polizia provinciale. Stavano perlustrando la zona rossa con l'immagine di Igor sul telefonino e l'avvertenza che se lo avessero visto avrebbero dovuto chiamare i Carabinieri. Lo hanno effettivamente incontrato e sappiamo tutti come è finita. La zona rossa è stata poi subito chiusa ed il servizio interrotto". Ricordano quindi di aver "chiesto alla Giustizia il perché ciò non sia stato fatto prima".

   La zona rossa, infatti, "è stata chiusa dal Prefetto ed il servizio interrotto solo dopo l'uccisione di nostro padre. Prefetto e Questore hanno detto che non erano stati informati dal comandante dei Carabinieri della presenza in quel luogo di Igor. Le battute per la sua caccia proprio in quella zona erano ogni giorno su tutti i quotidiani locali ed in tv. Se quella zona fosse stata chiusa e il servizio interrotto nostro padre sarebbe vivo". La Procura di Ferrara ha chiesto l'archiviazione "dandoci ragione su questo ma aggiungendo che il comandante dei Carabinieri aveva detto di non sapere assolutamente della presenza di Igor in quei luoghi. Per noi questo non era esatto". Feher, sottolineano ancora, "è stato arrestato in Spagna, dalla polizia spagnola, casualmente perché aveva avuto un incidente, e dopo aver ucciso altre tre persone".

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