Sarebbe stato un sottufficiale dei
carabinieri in servizio in una Compagnia di Roma a puntare, la
mattina del 10 novembre scorso, una pistola contro il
maresciallo maggiore a capo della caserma dell'Arma di Savio,
nel Ravennate, durante un controllo nella vicina Lido di Classe
scattato poche ore dopo il sequestro di 2,5 tonnellate di droga.
A questa clamorosa conclusione sono giunti i carabinieri
ravennati in seguito alle verifiche che, coordinate dai Pm
Alessandro Mancini e Monica Gargiulo, hanno portato in carcere
un luogotenente di 55 anni nato a Terracina (Roma) e al momento
dei fatti in convalescenza per ragioni di servizio. Secondo il
Procuratore capo Mancini, contro il militare sono stati raccolti
"elementi di prova schiaccianti".
La pistola da lui presumibilmente utilizzata per minacciare
il collega, poi finita in un canale al termine della successiva
colluttazione, è risultata rubata a un sottufficiale della
guardia di Finanza sempre in servizio a Roma.
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