"La Corte dei Conti mi ha
condannato per la nomina di Marco Lombardelli a Capo di
gabinetto. Una condanna pecuniaria che ho appena pagato di tasca
mia in un'unica soluzione. Per questo ho la necessità di
rivedere le mie spese private". Dopo le polemiche scoppiate nel
Pd, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha spiegato così la
richiesta di sospendere il pagamento della quota del 10% della
sua indennità al partito.
La notizia che il sindaco si stava sottraendo al principio,
previsto dallo statuto, secondo cui tutti gli eletti devono
versare al partito una percentuale della loro indennità era
stata anticipata dall'edizione bolognese del Resto del Carlino.
"Sono e resterò iscritto al Partito Democratico - aveva chiarito
su Facebook il primo cittadino - e concluderò il mio mandato di
sindaco alla scadenza naturale del 2021. Ho informato il
segretario Francesco Critelli della disdetta del versamento
mensile al partito e gli ho anche comunicato che manterrò
l'impegno di versare la cifra entro il mandato".
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