Una frode fiscale da 90
milioni e 10 denunciati: è il bilancio di un'operazione della
Guardia di Finanza di Reggio Emilia nei confronti di cinque
società che commercializzavano all'ingrosso merce di vario
genere ma, in realtà, erano specializzate nelle frodi tramite
l'uso di fatture per operazioni inesistenti. Oltre a
trasferimenti fittizi di sede e alla distruzione delle scritture
contabili, l'organizzazione intestava a teste di legno quote di
società o attività economiche, così da rendere difficile
l'accertamento tributario nei loro confronti.
Dal 2013 ad oggi la frode supera i 90 milioni, tra imponibili
sottratti a tassazione ai fini dell'imposizione diretta e
violazioni in materia di Iva. In otto casi le verifiche hanno
permesso di individuare evasori totali, cioè contribuenti
completamente sconosciuti al fisco. I denunciati sono nove
italiani, tra 24 e 64 anni, e un cittadino di origine cinese di
36 anni, che dovranno rispondere di numerosi reati tributari.
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