Gli imputati del
maxi-processo di 'Ndrangheta 'Aemilia', in corso da dieci mesi a
Reggio Emilia, chiedono che il dibattimento si celebri di fatto
a porte chiuse, senza giornalisti e scolaresche. La richiesta,
con riferimento ad un "linciaggio mediatico" cui sarebbero
sottoposti, è stata fatta per conto anche di altri da Sergio
Bolognino, ritenuto dall'accusa uno dei capi dell'organizzazione
di tipo mafioso. I giudici si pronunceranno nelle prossime
udienze, ma intanto il processo è proseguito con pubblico e
media presenti.
Intanto sul tema ha preso posizione il Movimento 5 Stelle,
con una nota firmata dal senatore Luigi Gaetti, vicepresidente
della commissione antimafia, da Giulia Sarti, capogruppo M5S in
commissione antimafia e dalla deputata Maria Edera Spadoni:
"Alla loro arroganza rispondiamo con un 'No' grande una casa e
rilanciamo la richiesta della diretta online di tutte le
sedute".
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